Ho certi dubbi in merito all'accezione numero 37 del verbo "tenere" sul Grande dizionario della lingua italiana:
Pervadere intensamente, impressionare in forza una persona, occupandone l'animo in modo esclusivo (un sentimento, in partic. l'amore, anche personificato, un desiderio, uno stato d'animo); assillare, tormentare senza tregua (un dolore, una pena); suscitare uno stato di malessere spirituale, di turbamento, di affanno; inquietare, angosciare (un dubbio, una preoccupazione, un timore).
Ho due domande al riguardo. La prima: questa accezione è ancora in uso nel linguaggio comune? Gli esempi Novecenteschi del GDLI sono di poeti.
La seconda: non sono sicura di aver capito come si usa questo verbo con questo significato. Potreste fare qualche esempio? Potrei dire la frase seguente?
La nostalgia sempre mi tiene.