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L’ansia 11 aprile 2011 Convegno   Liceo “T. Ciceri” COMO Dott. Giuseppe Napoli Psicologo e psicoterapeuta
Heinrich Füssli, L’incubo
Don Abbondio […] non potendo schivare il pericolo, vi corse incontro, perché i momenti di quell’incertezza erano allora così penosi per lui, che non desiderava altro che abbreviarli. A. Manzoni,  I Promessi Sposi
La parola “ ansia ” è etimologicamente associata all’idea di strettezza, costrizione, imbarazzo. Nell’uso primitivo era collocata nel  PETTO  e associata con l’angina (Sims, 1985).
L’ansia appartiene a tutti, uomini e donne, persone fisicamente forti o deboli. Non è un segno di incapacità di affrontare lo stress ma rappresenta un  segnale d’allarme .
L’ansia è una  risposta normale  a  situazioni  che percepiamo come  pericolose: quando la nostra sicurezza è minacciata, si verificano mutamenti automatici nel nostro organismo che ci preparano ad un intenso sforzo fisico per difenderci o scappare dal pericolo (EVITAMENTO). Questa risposta di  attacco-fuga  produce uno stato di attivazione generale dell’organismo, definito  arousal .
La risposta di evitamento di situazioni pericolose è un’espressione diretta del CERVELLO RETTILIANO, ciò che di più antico è rimasto nel nostro sistema nervoso. Esso regola i bisogni di base, come, appunto, quello di SOPRAVVIVENZA e di DIFESA DAL NEMICO. Ognuno di noi possiede un SISTEMA DI SICUREZZA e ha l’incarico biologico di organizzarsi per mantenere tale sicurezza. Le persone ansiose usano frequentemente il cervello rettiliano: esse salvaguardano oltremodo la propria integrità psicofisica.
La reazione che solitamente segue alla sensazione di PAURA è quella della FUGA e dell’EVITAMENTO degli stimoli ansiogeni.
Sintomi dell’ansia: Somatici Correlato emozionale Palpitazioni, tachicardia Difficoltà respiratorie Difficoltà a concentrarsi Bocca secca Nausea Frequente minzione Vertigini Tensione muscolare Sudorazione Fastidi addominali Tremore Pelle fredda Insonnia Senso di terrore o minaccia Irritabilità Panico Paura Terrore Agitazione Fastidio Disagio Dolore Preccupazione
CATEGORIE DELL’ANSIA (Sims, Snaith, 1988) ANSIA DI STATO : l’essere ansiosi nell’immediato, in risposta a determinate stimolazioni. ANSIA DI TRATTO : tendenza ad affrontare la maggior parte delle situazioni della vita in modo ansioso.
Alcune persone hanno un SNC molto sensibile: in questi casi, una reazione completa di paura può essere scatenata da situazioni che agli occhi degli altri non sembrano molto pericolose.
L’ansia, quindi, può diventare una risposta eccessiva di paura che è peggiorata da iperventilazione, pensieri che fanno paura e dal tentativo di evitare le situazioni che sembrano scatenare tale paura.
Ciò che differenzia l’ansia in quanto emozione normale dall’ansia patologica è solo la QUANTITA’ con cui si manifesta (Hamilton, 1959).
STRESS ORGANISMO PERCEZIONE  PERCEZIONE E VALUTAZIONE  E VALUTAZIONE INADEGUATA  ADEGUATA FATTORI DI CONDIZIONAMENTO (genetici, psicosociali, culturali, costituzionali, stato di salute generale, stile di vita, ecc.) MECCANISMI DI COPING (adattamento) DISADATTIVI  ADATTIVI DISEQUILIBRIO  EQUILIBRIO MALATTIA  BENESSERE
FATTORI SCATENANTI L’ANSIA NON ADATTIVA PERCEZIONE DI PERICOLO IN ATTO  O IMMINENTE APPRENSIONE INTERPRETAZIONE  CATASTROFICA  RISPOSTA ATTACCO  DELLE SENSAZIONI  O FUGA IPERVENTILAZIONE SENSAZIONI FISICHE E MENTALI
Categorie di stimoli ansiogeni: SITUAZIONI SPIACEVOLI : spazi chiusi, folla, altezze, aeroplano, iniezioni o vista del sangue, insetti, mani sporche. RICORDI SPIACEVOLI : essere stati in zone di combattimento durante la guerra o essere stati aggrediti fisicamente. Il ricordo può essere rievocato attraverso stimoli provenienti da vari canali sensoriali. SENSAZIONI FISICHE ANOMALE :  alcune percezioni fisiche come di un lieve capogiro possono determinare la paura di avere qualche grave malattia fisica.
CAUSE DELL’ANSIA SOSTANZE PSICOATTIVE FATTORI ORMONALI  GENETICI FARMACI PER ASMA O ALTRI SENSAZIONI FISICHE FATTORI PSICOLOGICI FATTORI AMBIENTALI
Possibili disturbi “correlati” all’ansia: tension headache ulcere gastriche asma disturbi intestinali (colon irritabile) disturbi del sonno ipertensione irritabilità cefalea tumori (SNC, sistema endocrino, sistema immunitario) danni cerebrali (stress cronico) abuso di sostanze (AUTOMEDICAZIONE, Kansan) disturbo dell’umore (sindrome ansioso-depressiva)
Quando l’ansia diventa talmente intensa e frequente da compromettere il benessere dell’individuo in quanto costituisce un ostacolo nella sua vita quotidiana, si parla di DISTURBO D’ANSIA.
In terapia È importante: Classificare i sintomi  (fermarsi su significato e contenuto) Identificare  le manifestazioni dell’ansia e le emozioni  sottostanti (livello esperienziale) Definizione fenomenologica  dell’ansia Classificazione del disturbo d’ansia  (livello cognitivo) La rappresentazione dell’ansia è diversa da persona a persona. Per stipulare un contratto terapeutico bisogna rimandare sia aspetti legati a  sintomi somatici , sia aspetti riguardanti le  emozioni  correlate. I sintomi possono regredire in 3/4 sedute se la persona riconosce e decodifica uno stato emotivo.
Arrivederci! Per contattarmi: [email_address]

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L'ansia

  • 1. L’ansia 11 aprile 2011 Convegno Liceo “T. Ciceri” COMO Dott. Giuseppe Napoli Psicologo e psicoterapeuta
  • 3. Don Abbondio […] non potendo schivare il pericolo, vi corse incontro, perché i momenti di quell’incertezza erano allora così penosi per lui, che non desiderava altro che abbreviarli. A. Manzoni, I Promessi Sposi
  • 4. La parola “ ansia ” è etimologicamente associata all’idea di strettezza, costrizione, imbarazzo. Nell’uso primitivo era collocata nel PETTO e associata con l’angina (Sims, 1985).
  • 5. L’ansia appartiene a tutti, uomini e donne, persone fisicamente forti o deboli. Non è un segno di incapacità di affrontare lo stress ma rappresenta un segnale d’allarme .
  • 6. L’ansia è una risposta normale a situazioni che percepiamo come pericolose: quando la nostra sicurezza è minacciata, si verificano mutamenti automatici nel nostro organismo che ci preparano ad un intenso sforzo fisico per difenderci o scappare dal pericolo (EVITAMENTO). Questa risposta di attacco-fuga produce uno stato di attivazione generale dell’organismo, definito arousal .
  • 7. La risposta di evitamento di situazioni pericolose è un’espressione diretta del CERVELLO RETTILIANO, ciò che di più antico è rimasto nel nostro sistema nervoso. Esso regola i bisogni di base, come, appunto, quello di SOPRAVVIVENZA e di DIFESA DAL NEMICO. Ognuno di noi possiede un SISTEMA DI SICUREZZA e ha l’incarico biologico di organizzarsi per mantenere tale sicurezza. Le persone ansiose usano frequentemente il cervello rettiliano: esse salvaguardano oltremodo la propria integrità psicofisica.
  • 8. La reazione che solitamente segue alla sensazione di PAURA è quella della FUGA e dell’EVITAMENTO degli stimoli ansiogeni.
  • 9. Sintomi dell’ansia: Somatici Correlato emozionale Palpitazioni, tachicardia Difficoltà respiratorie Difficoltà a concentrarsi Bocca secca Nausea Frequente minzione Vertigini Tensione muscolare Sudorazione Fastidi addominali Tremore Pelle fredda Insonnia Senso di terrore o minaccia Irritabilità Panico Paura Terrore Agitazione Fastidio Disagio Dolore Preccupazione
  • 10. CATEGORIE DELL’ANSIA (Sims, Snaith, 1988) ANSIA DI STATO : l’essere ansiosi nell’immediato, in risposta a determinate stimolazioni. ANSIA DI TRATTO : tendenza ad affrontare la maggior parte delle situazioni della vita in modo ansioso.
  • 11. Alcune persone hanno un SNC molto sensibile: in questi casi, una reazione completa di paura può essere scatenata da situazioni che agli occhi degli altri non sembrano molto pericolose.
  • 12. L’ansia, quindi, può diventare una risposta eccessiva di paura che è peggiorata da iperventilazione, pensieri che fanno paura e dal tentativo di evitare le situazioni che sembrano scatenare tale paura.
  • 13. Ciò che differenzia l’ansia in quanto emozione normale dall’ansia patologica è solo la QUANTITA’ con cui si manifesta (Hamilton, 1959).
  • 14. STRESS ORGANISMO PERCEZIONE PERCEZIONE E VALUTAZIONE E VALUTAZIONE INADEGUATA ADEGUATA FATTORI DI CONDIZIONAMENTO (genetici, psicosociali, culturali, costituzionali, stato di salute generale, stile di vita, ecc.) MECCANISMI DI COPING (adattamento) DISADATTIVI ADATTIVI DISEQUILIBRIO EQUILIBRIO MALATTIA BENESSERE
  • 15. FATTORI SCATENANTI L’ANSIA NON ADATTIVA PERCEZIONE DI PERICOLO IN ATTO O IMMINENTE APPRENSIONE INTERPRETAZIONE CATASTROFICA RISPOSTA ATTACCO DELLE SENSAZIONI O FUGA IPERVENTILAZIONE SENSAZIONI FISICHE E MENTALI
  • 16. Categorie di stimoli ansiogeni: SITUAZIONI SPIACEVOLI : spazi chiusi, folla, altezze, aeroplano, iniezioni o vista del sangue, insetti, mani sporche. RICORDI SPIACEVOLI : essere stati in zone di combattimento durante la guerra o essere stati aggrediti fisicamente. Il ricordo può essere rievocato attraverso stimoli provenienti da vari canali sensoriali. SENSAZIONI FISICHE ANOMALE : alcune percezioni fisiche come di un lieve capogiro possono determinare la paura di avere qualche grave malattia fisica.
  • 17. CAUSE DELL’ANSIA SOSTANZE PSICOATTIVE FATTORI ORMONALI GENETICI FARMACI PER ASMA O ALTRI SENSAZIONI FISICHE FATTORI PSICOLOGICI FATTORI AMBIENTALI
  • 18. Possibili disturbi “correlati” all’ansia: tension headache ulcere gastriche asma disturbi intestinali (colon irritabile) disturbi del sonno ipertensione irritabilità cefalea tumori (SNC, sistema endocrino, sistema immunitario) danni cerebrali (stress cronico) abuso di sostanze (AUTOMEDICAZIONE, Kansan) disturbo dell’umore (sindrome ansioso-depressiva)
  • 19. Quando l’ansia diventa talmente intensa e frequente da compromettere il benessere dell’individuo in quanto costituisce un ostacolo nella sua vita quotidiana, si parla di DISTURBO D’ANSIA.
  • 20. In terapia È importante: Classificare i sintomi (fermarsi su significato e contenuto) Identificare le manifestazioni dell’ansia e le emozioni sottostanti (livello esperienziale) Definizione fenomenologica dell’ansia Classificazione del disturbo d’ansia (livello cognitivo) La rappresentazione dell’ansia è diversa da persona a persona. Per stipulare un contratto terapeutico bisogna rimandare sia aspetti legati a sintomi somatici , sia aspetti riguardanti le emozioni correlate. I sintomi possono regredire in 3/4 sedute se la persona riconosce e decodifica uno stato emotivo.
  • 21. Arrivederci! Per contattarmi: [email_address]