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Scrittore

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Ernest Hemingway

Citazioni sugli scrittori.

Citazioni

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  • A una certa età gli scrittori si trasformano in tante Vecchie Mamme Hubbard, le scrittrici in tante Giovanne d'Arco senza battaglie. (Ernest Hemingway)
  • A volte la vita degli scrittori somiglia a quella dei commessi viaggiatori. (Javier Marías)
  • Abba Eban, ministro degli Esteri d'Israele, è convinto che per uno scrittore la maggior fonte d'ispirazione è di sapere che, se non scrive, deve restituire l'anticipo che ha ricevuto per i diritti d'autore. (Leonard Lyons)
  • Alcuni scrittori scrivono come segretarie della loro volontà di potenza. (Ramón Eder)
  • Be', sai, tu sei uno scrittore... E gli scrittori sono artisti... E, molti artisti sono un po' checche. (Tutti pazzi per Mary)
  • Che Dio ci guardi dagli autori candidi, col cuore in mano, che giurano di non aver maniera! (Emilio Cecchi)
  • Chi mira a divenire un grande scrittore dee disprezzare le cortesie ed i favori; perché tanto più facilmente e tanto più alto ascende, quanto più si fa padrone di se medesimo. (Giuseppe Bianchetti)
  • Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con fango, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro, semplicemente. (Pierre Reverdy)
  • Ci sono scrittori che non si riconoscono, come se non avessero il naso in mezzo alla faccia. (Jules Renard)
  • Ci sono scrittori nei quali la destra e la sinistra si intrecciano ambiguamente. L'intelligenza raffinata di Emilio Cecchi, per esempio, era di sinistra mentre la sua personalita' artistica, il suo gusto, i suoi impulsi erano conservatori. (Geno Pampaloni)
  • Ciò che chiamiamo scrittore è questa strana figura sociale, né espertogente, a cui si dà ascolto senza avergli posto alcuna domanda. (Tiziano Scarpa)
  • Diventi scrittore perché non vuoi che gli altri ti dicano cosa fare e non ti piace dire cosa fare agli altri, ma in realtà lo dici a un pezzo di carta. Fondamentalmente sei un anarchico che vuole controllare un mondo di fantasia [...] (Robert Towne)
  • Donde [...] deriva che sianvi sì pochi buoni scrittori e tanti oratori valenti? Egli è perché è più difficile scriver bene che ben parlare. Nell'oratore vi è più natura, più arte nello scrittore. E un'arte in fatti, l'arte di scrivere; e tale, che richiede molta fatica, gravi studi, meravigliosa pazienza ed assiduità. (Louis Marie de Lahaye de Cormenin)
  • È bello constatare come gli scrittori, compresi quelli che negano l'immortalità dell'anima, confutino raramente l'immortalità del proprio nome. (Jean Paul)
  • È uno scrittore in stato interessante. Aspetta un romanzo. (Marcello Marchesi)
  • Felicità dello scrittore è il pensiero che può divenire totalmente sentimento, il sentimento che può divenire pensiero. (Thomas Mann)
  • Gli scrittori creativi sono più grandi delle cause che rappresentano. (Edward Morgan Forster)
  • Gli scrittori e gli intellettuali reclamano da qualche tempo, spesso e volentieri, di essere catalogati fra le specie in via di estensione. Può anche darsi che lo siano. Però, per amore della completezza, occorre anche aggiungere che costituiscono anche una delle specie più pericolose. (Peter Schneider)
  • Grande è la forza della opinione, che nasce principalmente dal consenso degli scrittori; i quali, se facessero il loro debito e pubblicassero, potendo, arditamente il vero, senza guardare in viso a nessuno, rendendosi interpreti dell'universale nel giudicare e maledire le azioni colpevoli dei grandi, questi andrebbero più a rilento nel commetterle: perché non vi ha uomo così perverso, che non abbia qualche cura e ansietà della propria fama. (Vincenzo Gioberti)
  • Il compito di un narratore è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia. (Fausta Cialente)
  • Il compito primordiale dello scrittore di oggi è di essere «mitoclasta». (Juan Goytisolo)
  • Il dovere dello scrittore è contemplare l'esistenza, non dissolversi in essa. (Flannery O'Connor)
  • Il mestiere dello scrittore consiste nel raccontare storie. Così era ai tempi di Omero e così è ancora oggi. È un mestiere antico come il mondo, che risponde ad una necessità degli esseri umani, ad un loro bisogno fondamentale: quello di raccontarsi. Finché ci saranno nel mondo due persone, ci sarà chi racconta una storia e ci sarà chi ascolta una storia. Quante cose si fanno, o si sono fatte, che non si sarebbero mai fatte se non ci fosse stata la possibilità di raccontarle! Senza la memoria del passato che è all'origine di ogni racconto, il nostro percorso di civiltà sarebbe ancora fermo da qualche parte nella notte dei tempi. (Sebastiano Vassalli)
  • Il più grande degli scrittori non può vedere al di là di un muro di mattoni, ma diversamente da noi egli non può costruirne uno. (Wystan Hugh Auden)
  • Il pubblico non soffre, non stupisce, non si meraviglia né gioisce più di quanto non abbia fatto l'autore. Ipotizzare che uno scrittore possa, grazie alla sua padronanza del mestiere, sfuggire o evitare lo sforzo creativo è un errore pari a confondere lo studio della teologia con la preghiera. (David Mamet)
  • In generale gli scrittori sono sempre stati illusionisti della sconfitta, non della vittoria. Uno scrittore che ciondolasse di trionfo in trionfo risulterebbe una figura troppo insulsa. Gli scrittori tramutano le sconfitte – le malattie corporali, i disonorevoli respingimenti d'amore, le squallide discendenze, la penuria di soldi, una mancata identificazione col mondo contemporaneo e chissà cos'altro – in sublimi vittorie estetiche. Per quanto un romanzo possa dare al lettore l'impressione della più nera oscurità, chi lo ha scritto ha sollevato la testa ed ha provato il segreto piacere del risveglio teatrale dal tormento subito. (Sibylle Lewitscharoff)
  • In un mondo come il nostro, volto con sempre più consapevole determinazione, ad est e ad ovest, a nord e a sud, alla ricerca e all'impiego delle competenze e dei talenti, non mi pare che sia il caso da parte degli scrittori di invocare una inserzione nell'ingranaggio della gran macchina produttiva ancora più diffusa e completa di quella attuale. [...] E così bisogna servire, rendersi utili, collaborare [...]. L'unica cosa da pretendere sarà se mai un'altra: e cioè che il nostro servizio, la nostra collaborazione, non abbiano a risolversi in una alienazione della nostra natura e del nostro destino. [...] vendere l'anima: ecco uno sbaglio che l'utente vero, il destinatario autentico e indispensabile, così poco adatto a far parte delle inerti assemblee consumistiche vagheggiate dalle fantasie dei tecnici e dei datori di lavoro, non perdona mai. (Giorgio Bassani)
  • L'autore migliore sarà quello che si vergognerà di diventare scrittore. (Friedrich Nietzsche)
  • L'unica scuola dello scrittore è la biblioteca: leggere, leggere, leggere. (Nadine Gordimer)
  • La critica non ha mai rivelato un grande scrittore o autore drammatico ai suoi primi passi e ha sempre soltanto cercato di demolirlo quando lo vedeva circondato dal favore del pubblico. Salvo poi a prostituirsi in salamelecchi ufficiali quando lo scrittore era ormai una gloria certa. (Mario Mariani)
  • La differenza tra un romanziere e uno storico è questa: che lo scrittore racconta menzogne deliberatamente e per il gusto di farlo; lo storico racconta menzogne nella sua semplicità e immagina di dire la verità. (Halldór Laxness)
  • La letteratura autentica e le dittature sono incompatibili, lo scrittore è nemico naturale delle dittature. (Ismail Kadare)
  • La sigaretta fu inventata dagli scrittori per collocare un asterisco fra due periodi. (Pitigrilli)
  • La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un'attività solida, stabile. (John Steinbeck)
  • Lo scrittore che accetta, in tutto o in parte, di seguire la disciplina di un partito politico è posto prima o dopo davanti all'alternativa: sottomettersi o tacere. (George Orwell)
  • Lo scrittore, che tra miseria e distruzione – che in guerra e in pace sono la condizione umana – si giustifica e assicura di «sentire sinceramente» quel che scrive, dimentica la regola secondo cui non esiste letteratura «sincera». Nella letteratura, come nella vita, solo chi tace è «sincero»: nell'attimo in cui qualcuno parla a un pubblico non è più «sincero», ma scrittore, o attore, perciò uomo che civetta. (Sándor Márai)
  • Lo scrittore deve avere una vita fittizia, […] deve imitare la vita, deve osservarla con estrema attenzione, ma se possibile senza parteciparvi. (Sandor Marai)
  • Lo scrittore deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni. (Roland Barthes)
  • Lo scrittore deve darsi intero, soltanto a traiettoria conclusa si potrà giudicare in che punto di essa si è messo meglio a fuoco. (Guido Piovene)
  • Lo scrittore deve essere un uomo solitario e di grande coraggio [...]. Uno scrittore deve essere un uomo di temperamento fermo, perché il suo carattere è in quello che dice. Lei non troverà mai una persona di forte animo che scriva cose triviali o stupide; e non troverà mai una persona con poco o del tutto priva del senso dell'humour che sia capace di scrivere un grande libro. (Leon Uris)
  • Lo scrittore deve insegnare a se stesso che la cosa più vile è aver paura. (William Faulkner)
  • Lo scrittore di romanzi accetta sempre come dato certo problematico, ma ineliminabile, la disarmonia tra individuo e società, tra uomo e mondo. (Cesare Cases)
  • Lo scrittore è essenzialmente un uomo che non si rassegna alla solitudine. (François Mauriac)
  • Lo scrittore è un mentitore, anche se crede di non esserlo. (Andrzej Stasiuk)
  • Lo scrittore non può più eccellere nella sua opera senza essere, come il cane di Coriolano, picchiato altrettanto spesso perché abbaia quanto tenuto perché lo faccia. (Marianne Moore)
  • Ma non questa è la sorte, e ben altro è il destino dello scrittore, che osa evocare alla luce tutto quello che abbiam sempre sott'occhi, e che gli occhi indifferenti non percepiscono: tutto il tremendo, irritante sedimento delle piccole cose che impastoiano la nostra vita, tutta la profondità dei gelidi, frammentari, banali caratteri di cui ribolle, amaro a tratti e tedioso, il nostro viaggio terreno; e colla salda forza dell'implacabile cesello osa prospettarli ben in rilievo e in limpida luce agli occhi del mondo! (Nikolaj Vasil'evič Gogol')
  • Mi riferiscono questo: alla TV, l'altro giorno, una trasmissione in cui comparivano una prostituta e due scrittori. La donna molto simpatica perché senza ipocrisia dichiara: «È chiaro, io batto il marciapiede e vivo del mio fascino. Voi scrittori, adulterate un fascino dubbio e battete ugualmente il marciapiede». Brava! (Julien Green)
  • Nessuno scrittore, per quanto violente siano le sue proteste, disdegna sul serio, se gli è chiesto, di leggere un libro ancora non pubblicato; si tratta del suo pupillo e possiede ancora quel fascino che, una volta arditamente stampato e rilegato, viene completamente distrutto. (William Somerset Maugham)
  • Noi [scrittori] rubiamo da tutto e da tutti. (Philip Pullman)
  • Non c'è scrittore che non somigli al serpente dell'Eden. Solo che spesso la mela è marcia. (Gesualdo Bufalino)
  • Non chiedete a uno scrittore di canzoni che cosa ha pensato, che cosa ha sentito prima dell'opera: è proprio per non volerverlo dire che si è messo a scrivere. La risposta è nell'opera. (Fabrizio De André)
  • Non so come vedete voi la mia missione di scrittore, ma per me non significa essere tenuto a riconfermare i vostri miti consolidati e i vostri pregiudizi provinciali. Il mio lavoro non è cullarvi con una falsa sensazione di bontà dell'universo. Questa meravigliosa e terribile occupazione che consiste nel ricreare il mondo in un altro modo, ogni volta nuovo e straniero, è un atto di guerriglia rivoluzionaria. Smuovo le acque. Vi do fastidio. Vi faccio colare il naso e lacrimare gli occhi. Consumo la mia vita e chilometri di materiale viscerale in una gloriosa e dolorosa serie di raid notturni contro l'autocompiacimento. Il mio destino è svegliarmi con rabbia ogni mattina, e andare a dormire alla sera ancor più arrabbiato. Tutto questo per cercare l'unica verità che sta al centro di ogni pagina di narrativa mai scritta: siamo tutti nella stessa pelle... ma per il tempo che ci vuole a leggere questi racconti ho solo la bocca. (Harlan Ellison)
  • Non solamente sono pochi i moderni scrittori italiani che sappiano fare un buon libro, ma sono anche pochi quelli che dopo d'aver sfatto un libro o buono o cattivo, sappiano fargli un buon titolo. (Giuseppe Baretti)
  • O chi fa letteratura non dovrebbe far figli, o in chi fa libri i figli causano l’espansione del cuore: la fatica di accudirli allarga il tuo spettro sentimentale, il ché porta a scrivere meglio. (Marco Missiroli)
  • Oggi scrivere non basta più. Uno scrittore per prima cosa deve sapersi promuovere. (Laudomia Bonanni)
  • Ogni buono scrittore deve dapprima scoprire l'abisso che separa il destino finito dell'uomo dalle sue potenzialità infinite. Soltanto dopo potrà mostrare il suo coraggio artistico e dare corpo alla protesta, che è una richiesta in ultima istanza di ordine [...] Gli altri, o fanno finta di non aver visto niente e che tutto vada bene, oppure gemono commiserando se stessi. Ottimismo e autocommiserazione sono i poli positivo e negativo della viltà contemporanea. (Cyril Connolly)
  • Ogni popolo brandisce il suo scrittore o i suoi scrittori come cannoni. (Amélie Nothomb)
  • Ogni scrittore è religioso, perché trova un senso a cose che non hanno senso. Ma è necessario vivere la paura della ricerca senza consolazioni. Conosco molti che hanno Dio nella loro vita, ma non sono passivi. Se c'è una cosa che non sopporto, è la passività della fede. (David Grossman)
  • Per dire chi è coso, lì, comesichiama, chi è questo Amedeo. È uno scrittore. Molti, ancora oggi, credono che questa parola voglia significare: scrivano, scritturale, impiegato che scrive, maestro di calligrafia e anche pittore di insegne. Invece Amedeo scrive e basta. Intinge la penna nel cervello e scrive. Ha molta fantasia, però gli manca la cosa, la, comesichiama, gli manca la memoria. Fantasia tanta, memoria niente. Forse perché sta sempre a pensare alle parole da mettere in bocca a qualche personaggio inventato da lui e, nello stesso tempo, a quelle da imboccare a un altro personaggio che risponde al primo che, poi, a sua volta, non può restare, tutto a un tratto, a bocca aperta senza ribattere qualche cosa, sennò si ferma tutto. (Marcello Marchesi)
  • Per uno scrittore lo scrivere è un verificare e rendere concreta la vita drammatica che trascorre. (Francesco Grisi)
  • Perché non c'è mai stato uno scrittore come ministro della cultura? (Fabrizio De André)
  • Persino per i narratori di racconti fantastici arriva il momento di capire che il primo obbligo dello scrittore consiste nel commemorare quei pochi avvenimenti, quei pochi luoghi, e, più di ogni altra cosa, quelle poche persone che il destino ha mescolato definitivamente con la sua vita o anche solo con i suoi ricordi. (Adolfo Bioy Casares)
  • Pochi autori di questo secolo insegnano come Musil che l'unica dimensione dello scrittore è quella della verità. (Claudio Magris)
  • Poter vendere parole è un privilegio immenso. (Tobias Jones)
  • Quando uno non riesce in nessun'altra cosa, di solito si mette a scrivere. (William Somerset Maugham)
  • Scrivere è trasformare in soldi i propri momenti peggiori. (J. P. Donleavy)
  • Secondo noi, l'indagine sociologica, l'analisi e la denuncia non lasciano alcuna traccia nello spirito, se non siano rapportate a ideali comuni, a convincimenti ben fondati, a convergenze d'amore e d'interesse disinteressato. Un campo, questo, ove lo scrittore non può essere sostituito. (Vladimiro Cajoli)
  • Se lo scrittore non racconta la realtà viene accusato di guardare solo il suo ombelico, se la racconta gli dicono che denigra. (Giuseppe Culicchia)
  • Se non esistesse l'adulterio, che fine farebbe l'immaginazione degli scrittori? (Denis de Rougemont)
  • Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore, che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri. (Friedrich Nietzsche)
  • Siamo tutti scrittori ma alcuni di noi ignorano quale sia la propria storia. (How I Met Your Mother)
  • Sindacato Scrittori? | Prudente starne fuori. | Molti sono gli Iscritti | e pochi gli Scrittori. (Luigi Compagnone)
  • Sono uno scrittore come tutti gli altri perché la letteratura viene solo dal talento. Sono nato per scrivere, Dio mi ha creato per scrivere e questo ho nel sangue. Anche se purtroppo vengo da un Paese, l'Algeria, in cui il talento non è la priorità. (Yasmina Khadra)
  • Un buon scrittore non precisa mai. (Ennio Flaiano)
  • Un grande scrittore è di solito meno intelligente di molti scrittori minori. (Gesualdo Bufalino)
  • Un poeta o uno scrittore, che non abbia per scopo la ribellione, che lavori per conservare lo status quo della società, non è un artista: è un morto che parla in poesia o in prosa. L'arte deve rinnovare la vita e i popoli, perciò deve essere eminentemente rivoluzionaria. (Bruno Misefari)
  • Un vero scrittore non scrive in una lingua appresa da adulto, ma nella lingua che conosce sin dall'infanzia. (Isaac Bashevis Singer)
  • Una delle possibili definizioni giuste di scrittore, per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura. (Elsa Morante)
  • Uno scrittore, ad esempio, ha scritto un libro che diletta o disgusta migliaia di persone che egli non conosce e che non conoscono lui. Supponiamo che il libro abbia una notevole influenza, o comunque una qualche influenza, sulle azioni di quelle persone. Supponiamo che l'autore dorma profondamente, mentre altri leggono con gran gusto il suo libro, e agiscono in conseguenza, magari a enorme distanza dal luogo ove egli si trova. Qual è la sua vita più vera, quella che egli vive in loro, o quella, altrettanto inconscia, che vive nel suo corpo immerso nel sonno? Chi può negare che la vita vicaria sia la più attiva? (Samuel Butler)
  • Uno scrittore che non si ponga di fronte alla realtà dell'universo e dell'essere umano in ogni sua parola non è uno scrittore ma un narratore. Uno scrittore che scriva romanzi per dare una visione salvifica, addirittura ancora metafisica, è un prete mancato, e in Italia sono tutti preti, più o meno consapevoli. Fate caso alle quarte di copertina dei romanzi, hanno tutte un minimo comune denominatore consolatorio. (Massimiliano Parente)
  • Uno scrittore che tiene un diario lo usa per registrare ciò che sa; nelle poesia e nei racconti mette quello che non sa. (Adam Zagajewski)
  • Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo. (Carlos Ruiz Zafón)
  • Uno scrittore non ha nessun bisogno di possedere un'esperienza diretta delle cose. Se è un vero scrittore, le inventa. (Pietro Citati)
  • Uno scrittore non legge i suoi colleghi: li sorveglia. (Maurice Chapelan)
  • Uno scrittore non si contenta di avere successo. Per essere realmente in pace con se stesso ha bisogno dell'insuccesso altrui. (Gore Vidal)
  • Uno scrittore perfetto potrebbe far sì che le parole cantino, ballino, bacino, portino bambini, piangano, sanguinino, s'infurino, pugnalino, rubino, cannoneggino, pilotino navi, saccheggino città, carichino di cavalleria o fanteria, o facciano qualunque cosa possano fare l'uomo o la donna o le forze della natura. (Walt Whitman)
  • Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato. (Richard Bach)
  • Uno scrittore vero [...] non cerca in un altro scrittore che sé stesso. (Indro Montanelli)
  • [Allo scrittore d'oggi] vengono spesso in mente pensieri di natura eterna, massime formulate in tono semplice e nobile, popolare allo stesso tempo che rigoroso. Non le scrive per il timore di apparire austero. Per questo timore, anzi, scrive a volte frasi un poco malvagie, un poco frivole, un poco disdicevoli. Stiamo passando uno di quei periodi in cui l'uomo ha più paura d'essere morale che stupido. (Virgilio Lilli)
  • Vi sono soltanto due modi per essere un buono scrittore: accettare la vita nella sua interezza come Omero, Shakespeare o Goethe, oppure, come Pascal, Proust, Leopardi, Baudelaire, rifiutarsi in ogni momento di perdere di vista il suo orrore. (Cyril Connolly)
  • Agli scrittori piace annusare solamente la propria merda. Io sono uno di loro. Non mi piace neppure parlare agli scrittori, guardarli o, ancor peggio, ascoltarli. E la cosa peggiore è bere insieme a loro, si sbavano addosso, sono davvero pietosi, come se stessero cercando l'ala protettiva della madre.
    Preferisco pensare alla morte piuttosto che agli scrittori. Molto più piacevole.
  • Ecco qual era il guaio di essere scrittore, il problema maggiore è dato dal tempo libero, troppo tempo libero. Dovevi stare ad aspettare l'ispirazione finché potevi scrivere e mentre aspettavi impazzivi bevevi e più bevevi più impazzivi. Non c'era proprio niente di bello nella vita di uno scrittore o di un bevitore.
  • Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la morte in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
  • Tanto lo scrittore che cos'è? Uno scrittore è una specie di puttana. Si usa e poi te ne scordi.
    Tutti pensano che tanto, se soffre, allo scrittore finirà per fargli bene. Tutte stronzate. La sofferenza è come qualsiasi altra cosa: beccane troppa e alla fine ti ammazza. È il fatto di sfuggire alla sofferenza che fa i grandi scrittori: uno si sente così bene che fa sentire bene i lettori.
  • Tutti gli scrittori sono dei coglioni. Ecco perché sentono il bisogno di scrivere.
  • L'esperienza da Scrittore mi ha insegnato che l'esperienza che hai fatto con i cattivi è ancora niente rispetto all'esperienza cui potresti andare incontro con i buoni.
  • Il padre, per quanto imperfetto, di un perfetto Scrittore è costituito da tutti gli altri Scrittori che lo Scrittore si sceglie (unico fra gli umani, Egli si sceglie la paternità), ma la madre o è quella o è meglio che sia orfano del tutto. La mia è quella.
  • Uno scrittore vero non prende appunti per strada o al caffè perché significherebbe che sta rubando tempo alla scrittura interna che non deve cessare mai – e che va celata sempre.
  • I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo che li hanno creati.
  • Mi sono insopportabili gli scrittori che collegano sempre tutto con tutto. Amo gli scrittori che si limitano, quelli che scrivono, per così dire, al di sotto della propria intelligenza, che cercano di ripararsi dal loro raziocinio, che se ne defilano, ma senza buttarlo via o perderlo. O quelli per i quali il raziocinio è nuovo, qualcosa che hanno acquistato o scoperto molto tardi.
  • Uno scrittore che non ha una ferita sempre aperta, per me non è uno scrittore. Magari preferisce tenerla nascosta, perché è orgoglioso, perché non vuole farsi compatire; ma deve averla.
  • Autentico scrittore non è chi, in un incontro casuale, ci tiene una concione con voce esotica da commensale stravagante, ma chi ci interpella con la stessa voce con cui parliamo a noi stessi nella nostra solitudine.
  • Grande scrittore è quello che intinge in inchiostro infernale la penna che strappa dall'ala di un arcangelo.
  • La prima cosa che lo scrittore inventa è il personaggio che scriverà le sue opere.
  • Nell'intimità della lettura il grande scrittore non sembra limitarci, ma completarci.
  • Una vocazione genuina porta lo scrittore a scrivere solo per sé: dapprima per orgoglio, poi per umiltà.
  • Ci sono scrittori intraducibili in altre lingue. Questi possono essere tranquillamente propagandati all'estero.
  • Gli scrittori non fuggono dalla realtà, a meno che essa non li insegua.
  • Lo scrittore che non va in profondità rimane sempre a galla.
  • Lo scrittore immortale muore nei suoi epigoni.
  • Un consiglio agli scrittori: giunge il momento in cui bisogna smettere di scrivere. Anche prima di incominciare.
  • In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio.
  • Scheletro, uomo delle tenebre, resuscitato e insieme morto irreparabilmente, doppiamente esperto di morte, rifiutato dal tempo, autore di libri inesistenti, sbagliati, impossibili, io, lo scrittore.
  • Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
  • Non credetegli quando dicono che lo scrittore deve adoperare una lingua che tutti devono capire. Non la deve capire nessuno! Figurarsi. Devono leggerla, rileggerla; sennò quale sarebbe la polivalenza linguistica dello scrittore nel tempo?
  • Tentiamo una definizione: lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura.
  • Lo scrittore deve adescare, non deve raccontare niente, non ha nessun compito di trasmettere verità.

Voci correlate

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