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Aspetti il Galaxy S11? Potrebbe non arrivare mai

Secondo voci accreditate, Samsung unirà la serie S con la Note, per dar vita ad un solo, incredibile, prodotto. Sarà vero?
Aspetti il Galaxy S11? Potrebbe non arrivare mai

Il Galaxy Note 10 è stato lanciato meno di due mesi fa ma l’interesse va già a febbraio, mese in cui i fan di Samsung attendono l’arrivo del Galaxy S11.

Eppure, proprio loro potrebbero rimanere molto delusi. Il motivo? Le ultime indiscrezioni, provenienti per lo più dalla gola profonda Evan Blass, blogger americano esperto di telefonia, parlando della possibilità che la strategia della compagnia coreana sia cambiata e diretta a produrre un solo super terminale piuttosto che la pletora attuale che vede Galaxy S10, Galaxy S10+, Galaxy S10 5G, Note 10, Note 10+ e Note 10 5G. Dando per scontato che prima o poi i telefonini 5G saranno la normalità, l’idea è quella di ridurre ulteriormente l’offerta.

Si chiamerà Galaxy One?

Dietro l’angolo dunque uno smartphone con le ultime caratteristiche hardware, forme sinuose ma con uno slot per S-Pen, che contraddistingue proprio la famiglia dei Note. La svolta potrebbe manifestarsi in vari modi, tra cui un diverso nome, tipo “Galaxy One”. I tempi non sembrano nemmeno così lunghi, visto che in ballo c’è la prima parte dell’anno, quindi il Mobile World Congress di Barcellona di febbraio 2020. Possiamo crederci? Forse non già dalla prossima generazione ma la strada da percorrere è quella.

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Cambiamento possibile e necessario

Per me è un cambiamento che può avere senso, dato che le due gamme sono già abbastanza simili, a parte la S-Pen appunto, e cambiando il nome Samsung potrebbe anche sbarazzarsi dei numeri sempre più alti che attualmente deve aggiungere alla fine di ogni modello.

Ciò non significherebbe necessariamente solo un lancio di punta all'anno, poiché quel Galaxy Fold che finora ha dato molti problemi scalpita, e andrà a configurarsi sempre più come un prodotto per la massa e meno per la nicchia (se si deciderà a scendere di prezzo).

Il parere è che prima o poi le linee potranno effettivamente mischiarsi, anche se non nel breve, proprio a causa del Fold. Il dispositivo, sicuramente innovativo, ha davanti a sé almeno un paio di anni prima di imporsi sul mercato. E non è neanche detto che venderà a tonnellate, permettendo a Samsung di dimezzare la produzione di Galaxy “S” e Galaxy “Note”. Più probabile, su tale punto di vista, che il pieghevole della casa assuma dei contorni diversi, magari dotato anch’esso di S-Pen per accontentare il pubblico dei più esigenti.

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Note, S10, Fold: facciamo chiarezza

Ecco allora che all’orizzonte si prospetta qualcosa di verosimile, ossia il continuare della serie “S” e la fusione tra Note e Fold, con quest’ultimo che, da chiuso, finirebbe con l’essere quello che attualmente è il Note 10, o giù di li. La questione è anche temporale, considerando i 12 mesi: oggi Samsung tiene due grossi eventi all’anno, uno per l’S e l’altro per il Note.

Metterci in mezzo pure una presentazione del Fold sarebbe troppo, così come unire i pieghevoli venturi ad una delle due gamme odierne. La tecnologia di consumo, oramai oberata di prodotti, deve sapere sottrarre, non aggiungere.

Del resto, lo stesso DJ Koh, a capo della divisione mobile, al lancio del Fold aveva ricordato che il pieghevole è “la base dello smartphone di domani”, il che suggerisce evidentemente il cambio di passo che la tecnologia dovrà mettere in piedi, da qui ai prossimi mesi.

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