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Perché Samsung ha rimosso il jack delle cuffie dal Galaxy Note 10

Non lo fa perché è una mossa "coraggiosa", questo è certo. Ecco il vero motivo
Perché Samsung ha rimosso il jack delle cuffie dal Galaxy Note 10

Samsung dice addio al jack degli auricolari. Dopo aver criticato per tre anni Apple per aver rimosso l’ingresso da 3,5 mm dall’iPhone, adesso anche la multinazionale coreana si unisce al rivale e taglia via la porta analogica dal suo nuovo Galaxy Note 10.

Eh già, il jack sparisce dal modello della compagnia più grande e performante dell’anno e probabilmente non tornerà in futuro in nessun nuovo Galaxy Note.

Ma perché Samsung ha scelto di eliminare la porta audio analogica dopo averla conservata così a lungo? Ingegneri e designer lo sanno: bisognava dirle addio per far posto ad altri componenti. Nello specifico serviva spazio per incastrare batterie più grandi sia nel Galaxy Note 10 che nel Note 10+.

Suzanne De Silva, direttrice delle strategie del prodotto e del marketing dell’azienda, mi ha raccontato prima dell'Unpacked (l'evento di lancio dei Note 10) che siccome i due cellulari sono così sottili avevano bisogno di posto sull’asse verticale per distribuire le celle della batteria. Avrebbero potuto montarne di più ingombranti, ma in tal caso anche i modelli sarebbero stati più grossi. Liberandosi invece dell’ingresso degli auricolari e appiattendo e allungando le batterie, Samsung è stata in grado di montarle in sicurezza nelle scocche sottili dei nuovi prodotti.

The headphone jack's dead on the Note 10, and it's not coming back.

Il jack delle cuffie è morto: non ce l'ha il Note 10 e non tornerà mai più

Image: zlata ivleva / mashable

Ricordate? Nel 2016 alcuni Note 7 esplosero proprio perché le batterie erano a malapena compatibili con le dimensioni del prodotto. Samsung riempì di ogni funzione immaginabile il suo smartphone e ne pagò il prezzo. Col Note 10 non vuole rischiare. Una batteria più grande e più sicura comporta però qualche perdita: il jack delle cuffie. Non vi piace? Ci sono sempre il Galaxy S10 o il Pixel 3a o o il 3a XL.

E nonostante siano così sottili, Samsung assicura che le batterie del Note 10 hanno superato gli stessi controlli di sicurezza “a otto passaggi”, come tutte quelle dei loro altri modelli dopo il disastro del Note 7.

C’è anche un'altra ragione per cui Samsung ha rimosso l’ingresso degli auricolari: secondo una ricerca della compagnia sull'uso dei propri prodotti dopo l’acquisto, la maggior parte degli utenti del Galaxy Note sarebbe già passata al wireless e agli earbuds. Che si tratti degli IconX o dei Galaxy Buds di Samsung o di cuffie di un'altra compagnia, secondo De Silva chi possiede un Note è di solito tra i primi ad adottare nuove tecnologie e ha già abbracciato l’ascolto senza fili.

Persino un sondaggio estemporaneo fatto da me su Twitter ha confermato che in fondo la gente non è poi così sconvolta dalla morte del jack delle cuffie. Forse perché non è una novità ed è già sparito da altri cellulari, come il Pixel 3, il OnePlus 7 Pro e lo Huawei P30 Pro. O forse perché tutti sono passati agli earbuds. Comunque sia, la scomparsa dell’ingresso analogico non appare più così irragionevole come poteva sembrare fino a qualche anno fa.

Dunque, eccoci qua. Samsung non si sta sbarazzando dell’ingresso analogico perché è una mossa “coraggiosa”. Il jack se ne va per una batteria più grande e per le cuffie wireless. Di sicuro non è una risposta eccitante, ma almeno adesso potete dormire serenamente sapendo perché è successo.

Vuol dire che non ce l’avrà nemmeno il prossimo Galaxy S11? Samsung e De Silva non si sono espressi a riguardo, ma possiamo certo scommettere che no, non ce l’avrà. Dopotutto, è assente anche dal Galaxy Fold, che ritorna a settembre.

Il futuro – dei cellulari, perlomeno – è senza jack. Potete scegliere di resistere se lo volete, ma così come è successo alle batterie rimovibili, i telefoni di fascia alta perderanno inevitabilmente l’ingresso analogico delle cuffie.

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