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Mobile World Congress 2020 tra rinunce per l'emergenza Coronavirus e conferme: chi ci sarà e chi no

Si tirano fuori LG, Asus e soprattutto Ericsson mentre le cinesi Xiaomi e Oppo confermano lanci e conferenze. Ma la situazione può cambiare in ogni momento
Mobile World Congress 2020 tra rinunce per l'emergenza Coronavirus e conferme: chi ci sarà e chi no

Basta accendere la TV, oppure la radio, navigare sul web e incappiamo nel Coronavirus. Si tratta di un argomento delicato, un’emergenza sanitaria che coinvolge in prima battuta la Cina ma non limitata al solo paese del dragone rosso. Se i casi di contagio in Europa sono decisamente di meno che nel circondario di Wuhan, dove la febbre ha avuto inizio, ad avvertire le conseguenze della presunta pandemia sono tanti settori merceologici, di varia natura, anche nel vecchio continente.

Qualche esempio? Ci sono compagnie automotive che minacciano di chiudere le fabbriche in Cina; i big dell’intrattenimento, come Sony e Microsoft, che probabilmente ritarderanno il lancio delle rispettive console next-gen attese per Natale e altre aziende hi-tech che devono rivedere i loro piani. L’industria cinese è in stallo e in quanto centro nevralgico del comparto tecnologico mondiale, le ripercussioni ci toccano da vicino.

Tant’è vero che il Mobile World Congress di Barcellona, oramai dietro l’angolo (dal 24 al 27 febbraio con preview per la stampa un paio di giorni prima) rischia di divenire una fiera fantasma o comunque meno popolata che in passato. In un susseguirsi di eventi repentini, nelle ultime ore vari big hanno infatti annunciato il loro ritiro dalla kermesse, per lo stesso, identico motivo: il Coronavirus e la paura del contagio.

La prima coraggiosa, LG

LG ha annunciato in un comunicato che non parteciperà all’edizione 2020 del Mobile World Congress a causa dell’emergenza Coronavirus già a inizio febbraio. Alla base c’è "la sicurezza degli impiegati, partner e clienti”. LG conferma di aver preferito tenere eventi separati per presentare le sue novità nel corso del 2020, in modo particolare in ambito smartphone. Un giorno dopo, arriva la comunicazione anche della rinuncia alla partecipazione a ISE 2020 che, se possibile, per la coreana ha un significato anche maggiore. La fiera di Amsterdam è tra le più importanti nel reparto audio-video e se consideriamo che da sempre LG è pioniere di tale contesto, beh, la dipartita lascia davvero di stucco. Inoltre, ha annullato la partecipazione a ISE il 20% degli espositori cinesi, ovvero il soggetto più rappresentativo dell’evento nei Paesi Bassi.

La smentita (ma non troppo) di ZTE

La cinese ZTE ha dovuto invece specificare che ad essere annullata è "solo” la conferenza stampa di presentazione dei prodotti al Mobile World Congress 2020 e non del tutto la sua presenza. Questo vuol dire che la compagnia, che ha condiviso con Huawei l’incipit del ban statunitense voluto da Donald Trump, avrà il proprio stand alla fiera in Catalogna, seppur in tono minore.

Il susseguirsi di Asus

Il 7 febbraio si è parlato di un'altra défaillance, quella di Asus. "Considerata la situazione attuale, il team Asus EMEA Mobile ha deciso di cancellare la sua partecipazione al prossimo MWC 2020" avrebbe detto un portavoce della compagnia. Ma adesso è il caos, almeno a livello comunicativo. Tanto che ad Agi, la divisione italiana del brand ha spiegato che a Barcellona non era prevista alcuna conferenza o stand (tant'è vero che sul sito della manifestazione, tra gli espositori, Asus non compare). La società terrà più in avanti la presentazione dei prossimi Zenfone 7, insieme agli aggiornamenti notebook.

La botta di Ericsson

"Salvaguardare la salute dei propri dipendenti e di chi partecipa all’evento". Con questa frase si tira fuori dal MWC 2020 anche Ericsson. Ed è questa la decisione che "spaventa” più di tutti, almeno in termini di peso concreto di presenze a Barcellona. Negli ultimi 5 o 6 anni, il gruppo europeo è stato centro catalizzatore di parecchie innovazioni viste in Spagna, di cui molte legate ai temi del 5G e dell’IoT.

Sapere che Ericsson non ci sarà vuol dire fare a meno di circa il 40% di tutto ciò che il Mobile World Congress possa offrire, anche in quanto a spazi occupati nei padiglioni (quello di Ericsson, credetemi, è sempre stato immenso). Del resto, la stessa organizzazione del Congress, la GSMA, ne ha preso atto così: "Il GSMA si rammarica della decisione di Ericsson di non partecipare a MWC quest'anno in quanto attore importante nel nostro ecosistema. Rispettiamo la scelta e siamo rassicurati dall’impegno per la presenza al MWC 2021. La cancellazione avrà un certo impatto sulla nostra presenza in questo momento e potenzialmente avrà un ulteriore impatto».

Si fa o no?

Questo vuol dire che la fiera salta? Proprio no. Più tardi GSMA ha chiosato (per il momento): "Il GSMA continua a monitorare e valutare il potenziale impatto del coronavirus sul MWC 2020 perché la salute e la sicurezza dei nostri espositori, partecipanti e personale sono di fondamentale importanza. Ma l’evento procederà come previsto". Cancellarlo è una scelta davvero dura, non tanto per i grossi espositori ma per le migliaia di piccole aziende che hanno investito per esserci.

Rassicurante certo, ma quanto afferma lo stesso GSMA sul suo sito fa pensare che qualche timore organizzativo ci sia. "GSMA disporrà in loco di maschere per coloro che desiderano utilizzarle. Siccome le scorte possono essere limitate e fornite in base all'ordine di arrivo, si consiglia di portare con sé una mascherina. Il GSMA fornirà un maggiore supporto medico in loco e strutture prima e durante l’evento. Consigliamo di mettere in pratica le più fondamentali operazioni di prevenzione, come lavarsi spesso le mani e adottare una politica di "non stretta di mano”, anche per incontri professionali. Ma il dubbio è: chi risponderà di un’eventuale contagio? La GSMA? Le aziende restanti? Il governo spagnolo? Impossibile rispondere adesso.

Chi conferma: Xiaomi, Oppo e le altre

Per chi cancella gli eventi però c’è pure chi li conferma. Xiaomi procede tenendo alta l’attenzione ma ricordando che ci sarà una conferenza stampa, il 23 febbraio, e tutte le attività previste per incontri con i giornalisti. Stessa cosa per Oppo e Huawei. A fine gennaio abbiamo ricevuto l’invito alla conferenza di Sony Mobile del 24 febbraio e a quella di Honor per lo stesso giorno, di pomeriggio. HMD, la casa dei telefoni Nokia, terrà una presentazione il giorno prima e niente ci dice che queste verranno annullate. Così come le attività di Qualcomm, decisa a svelare gli aggiornamenti hardware su 5G e guida autonoma. Discorso differente per Samsung, il cui Unpacked si terrà martedì prossimo e la cui presenza in Catalogna è "ridotta” allo stand e ai prodotti che avremo già visti (a proposito: chi si accingerà a toccare centinaia di dispositivi già toccati da altri? Disinfettante a go-go).

Anche lo ShowStoppers, organizzato dal veterano Steve J. Leon, aprirà i battenti come al solito, per mettere in mostra le più interessanti innovazioni dei brand che di norma vengono sommersi dai big della fiera e dunque poco visibili. Anche se immaginiamo che con tutte queste defezioni, le startup avranno molta più occasione di farsi conoscere. Evitando possibilmente baci e abbracci.

LEGGI ANCHE La mappa con la diffusione del Coronavirus e il conteggio delle vittime in tempo reale

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