I leader democratici americani si incontreranno questa sera per una riunione d'emergenza, volta a discutere il futuro di Joe Biden come candidato alle presidenziali di novembre, dopo che la sua intervista di venerdì all'emittente Abc News ha fatto ben poco per smorzare le preoccupazioni all’interno del partito.
L'incontro, convocato dal leader dei Dem alla Camera, Hakeem Jeffries, si terrà in formato virtuale ed è previsto alle 14 di oggi (le 20 in Italia), secondo fonti di Nbc News: è stato programmato all'improvviso venerdì sera e si tiene alla vigilia della riapertura del Congresso dopo la pausa per la festività del 4 luglio.
La riunione d'emergenza arriva dopo che cinque democratici alla Camera hanno chiesto pubblicamente a Biden di farsi da parte e sullo sfondo delle voci di un incontro simile previsto la prossima settimana tra i senatori Dem.
Tutto questo avviene dopo che quella che era stata annunciata come l'intervista televisiva decisiva per lasciarsi alle spalle un dibattito disastroso non è riuscita a mettere a tacere le voci che chiedono a Joe Biden di lasciare la corsa per le presidenziali. La candidatura di Biden rimane quindi in bilico: la strategia di negare categoricamente il calo nei sondaggi e respingere al mittente le preoccupazioni sulla sua forma fisica e mentale non ha tranquillizzato nessuno.
Biden ha dato la colpa a un forte raffreddore per la debacle del dibattito con Trump e ha insistito sul fatto che si è trattato solo di una "brutta notte" piuttosto che di una prova di crescente fragilità e declino cognitivo."Se il Signore Onnipotente scendesse e dicesse: 'Joe, esci dalla corsa', io uscirei dalla corsa", ha detto. "Ma il Signore Onnipotente non scenderà". Ma se il Signore non ha intenzione di intervenire, potrebbe farlo qualcun altro.
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Il dissenso all’interno del partito democratico è sempre più deciso e i cinque deputati si sono espressi in maniera inequivocabile, aggiungendosi al novero dei donatori chiave che hanno minacciato di tagliare i finanziamenti se Biden insiste a restare in gara. "Non credo che il presidente possa effettivamente fare campagna elettorale e vincere contro Donald Trump", ha detto Angie Craig, l'ultima democratica alla Camera a rompere i ranghi.
Il leader della minoranza alla Camera, Hakeem Jeffries, ha programmato un incontro virtuale di alti rappresentanti democratici per domani per discutere la migliore soluzione da seguire, e secondo quanto riferito, il senatore democratico Mark Warner sta lavorando per convocare un forum simile nella Camera alta. Il team della campagna di Biden sta andando avanti comunque, con un evento programmato in Pennsylvania domani e visite in altri stati che saranno decisivi nella battaglia.
Durante una manifestazione in Wisconsin prima dell'intervista, Biden aveva pronunciato un discorso forte ed energico, dichiarando inequivocabilmente: "Resto in corsa. Batterò Donald Trump". Poi è arrivata l'intervista con la rete ABC: alcune risposte del presidente erano incerte, tortuose e difficili da seguire, anche se cercava di sviare le domande sulla sua acutezza mentale e respingeva l’idea che il suo partito avrebbe preso in considerazione la possibilità di sostituirlo.
Quando gli è stato chiesto perché non si sottopone a un esame neurologico indipendente, ha sostenuto che il ruolo di presidente degli Stati Uniti significa essere sottoposto a una costante valutazione mentale. "Ho un test cognitivo ogni singolo giorno", ha detto. "Non solo sto conducendo una campagna, sto governando il mondo."
Lo stratega democratico David Axelrod ha suggerito che Biden fosse impegnato in una forma di negazione. "Il presidente è giustamente orgoglioso del suo record" ha scritto su X, "Ma è pericolosamente fuori dal contatto rispetto alle preoccupazioni delle persone sulle sue capacità".
Trump, nel frattempo, ha suggerito sarcasticamente che Biden “ignori i suoi numerosi critici e vada avanti, con alacrità e forza. Dovrebbe essere acuto, preciso ed energico, proprio come lo era durante il dibattito", ha detto. Per ora, i democratici stanno in gran parte mantenendo un freno a qualsiasi malcontento latente nei confronti del loro leader – almeno in pubblico. Ma con il giorno delle elezioni che si avvicina, si restringe il margine utile per sostituire Biden.
Le riunioni dei leader democratici al Congresso nei prossimi giorni saranno esaminate attentamente per individuare eventuali segnali di ribellione più decisa. Nel frattempo, per Biden e il suo team elettorale, la strategia sembra essere quella di vivere alla giornata e sperare che quella successiva sia migliore della precedente. Il prossimo test importante sarà una conferenza stampa prevista per giovedì durante il vertice dei leader della Nato a Washington.
(upday con Agi)