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Cristina D'Avena: "Mio padre mi controllava con una guardia del corpo. Se non avessi cantato? Avrei fatto la neuropsichiatra"

“Sono come un personaggio dei cartoni animati di cui canto le sigle. Quanti anni ha Memole?”. A dirlo è Cristina D’Avena che si racconta al Corriere della Sera in occasione del suo 60esimo compleanno. Età portata splendidamente e sempre con il sorriso. “Se fossi stata stonata? Avrei cantato lo stesso, ma di certo avrei fatto il medico: mi mancavano gli esami dell’ultimo anno di neuropsichiatria, una branca che amo moltissimo”.

I suoi concerti, ancora oggi, fanno il pienone:

“Mi stupisco, ma è così. E quando ho pubblicato il disco Duets Forever - Tutti cantano Cristina ho avuto la dimostrazione non solo che la mia musica la possono cantare tutti, ma che quaranta artisti — da Annalisa a Loredana Berté, da Patty Pravo, Elisa, i The Kolors — erano felici e addirittura emozionati all’idea di duettare. La frase più comune era: non so se sono capace. In effetti con le sigle serve un’interpretazione diversa dal pop”.

La cantante ha scoperto il successo da giovanissima, eppure non si è mai persa. Il merito, dice, è della sua famiglia e anche la signorina Mariele Ventre del Piccolo coro dell’Antoniano, che le ha insegnato a non montarsi la testa e di vivere il successo con moderazione. A proposito del padre, D’Avena racconta che la controllava a distanza:

“Nei miei primi anni a Milano aveva voluto che vivesse con me una guardia del corpo, Giuseppe: non dormiva mai. In tanti anni sono riuscita a evadere solo una volta, perché se aprivo la porta, anche facendo pianissimo, si svegliava. Ma sono stati anni bellissimi”.

E, a proposito di Love Me Licia, la serie televisiva andata in onda su Italia 1 nell'autunno del 1986 ed ispirata ai personaggi dell'anime Kiss Me Licia di cui era protagonista, l’artista dice:

“Vorrei mostrare dopo trent’anni che fine ha fatto Kiss me Licia […] Secondo me, avrà qualche figlio e, secondo me, non si è separata con Mirko. Non so se lui abbia più il ciuffo rosso ma di certo continuano a cantare. Qualche anno fa mi sono incontrata per caso per strada con Pasquale (Finicelli, volto di Mirko). Mi gridava: Licia, Licia. Da non credere. Ogni tanto ci sentiamo”.

E a chi le chiede della maternità:

“È una nota dolente: a furia di correre mi sono un po’ persa negli anni. Questa mia eterna giovinezza purtroppo eterna non è. Non posso dire che sia un grande rimpianto non essere diventata mamma, ma nemmeno che non ci pensi..."

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