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The European house Ambrosetti

Il contante è per sempre. Italiani terzultimi in Ue per transazioni cashless

Il contante è per sempre. Italiani terzultimi in Ue per transazioni cashless

L’Italia è per tradizione un paese molto affezionato al metodo di pagamento in contanti. Ma questa tradizione è ancora radicata e reale nel presente. E se è vero che aumentano gli italiani che usano sistemi di pagamento digitali l’Italia è precipitata in fondo alla classifica dei paesi europei per numero di transazioni cashless pro capite, seguendo una tendenza opposta rispetto alla media europea. L’Italia rimane terzultima in Europa per numero di transazioni pro capite ed è 29esima al mondo per incidenza del contante sull’economia, posizionandosi al 24esimo posto su 27 paesi Ue nel Cashless Society Index. 

A rilevarlo è il settimo rapporto della Community Cashless Society 2022, presentato a Cernobbio da The European House - Ambrosetti, che elaborando i dati della Banca centrale europea restituisce la fotografia dell’andamento dei pagamenti elettronici nel nostro paese. “In Italia ci posizioniamo tra le 30 peggiori economie al mondo per cash intensity con un valore del contante in circolazione sul  PIL pari a 15,4 per cento”, ha commentato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European  House - Ambrosetti, presentando i dati. È necessario accelerare la transizione verso una rivoluzione senza cash, per questo Cashless Society vuole abituare i cittadini all’utilizzo dei pagamenti elettronici nella quotidianità, in un percorso di  digitalizzazione e modernizzazione, che può essere realizzato solo attraverso la piena  collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati”. 

Ma nel rapporto c’è anche qualche buona notizia. Dal sondaggio condotto intervistando i cittadini emerge che 7 italiani su 10 vorrebbero utilizzare di più il cashless, in  aumento di 13,1 punti percentuali rispetto al 2020, e che 6 su 10 vorrebbero ridurre l’utilizzo del contante nel prossimo futuro. E spicca anche il ruolo del Pnrr: gli investimenti previsti potrebbero spingere verso metodi alternativi di pagamento, generando quasi 800 milioni di transazioni digitali in più, per un controvalore superiore a 27 miliardi di euro.

L’Italia occupa la posizione 25 su 27 Paesi Ue per numero di transazioni con carta pro-capite

L’Italia rimane terzultima in Europa per numero di transazioni pro-capite, 61,5 nel 2020 - ultimi dati disponibili - in diminuzione rispetto al 2019 in cui era pari a 61,7. Solo Romania (53) e Bulgaria (31) fanno peggio. Contro una media europea di 142. In termini assoluti la differenza equivale a 4,8 miliardi di transazioni.  E anche aggiungendo l'utilizzo delle carte prepagate, un uso che è caatteristico dell’Italia, il dato non migliora, arrivando a registrare 81 transazioni con carta pro-capite, un numero pari alla metà della media europea di 156.

Uso di carte di pagamento: confronto tra l’Italia e gli altri paesi europei (numero di transazioni pro-capite), 2008 e 2020. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Banca Centrale Europea, 2022.
Uso di carte di pagamento: confronto tra l’Italia e gli altri paesi europei (numero di transazioni pro-capite), 2008 e 2020. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Banca Centrale Europea, 2022. 
Insieme alla riduzione del numero di transazioni, nel 2020 si è registrata una riduzione del valore del transato con carte di pagamento e carte prepagate (-1,4%), che nel 2020 ammonta a 253,0 miliardi di euro. E la riduzione sarebbe stata ancora più rilevante se non fossero state considerate proprio le prepagate, che hanno fatto registrare un  aumento del valore cashless nel 2020 rispetto al 2019 pari al 16,7%, mentre le carte di pagamento hanno visto il loro valore ridursi del 4,4%. Se in Italia questo calo può essere collegato al calo dei consumi e del PIL durante la pandemia, lo stesso non si è verificato in tutti gli altri paesi Ue, dove il valore del cashless è aumentato in media del +2,0%.

L’Italia oggi è 29esima al mondo per incidenza del contante sull’economia

Il risultato del Cash Intensity Index 2022, cioè l’indicatore della Community che misura il livello di “dipendenza dal contante” di 144 principali economie globali, conferma che l'economia italiana è tra le più dipendenti dal contante. Si posiziona alla postazione 29, rientrando nelle trenta peggiori economie al mondo per cash intensity, riportando un peggioramento di 4 posizioni rispetto all’edizione 2021, in cui si trovava al 33° posto.

La Community Cashless Society ha elaborato anche il Cashless Society Speedometer (CSS), l’indicatore che misura la velocità con cui i Paesi dell’Unione Europea si muovono nella transizione verso la Cashless Society. Il risultato che emerge dall’analisi è in linea con quelli delle precedenti edizioni ed è che l’Italia non possiede una velocità adeguata al raggiungimento dell’obiettivo al 2025. 

Gli italiani vogliono usare di più pagamenti digitali ma hanno paura delle frodi

Nel 2021 si è consolidata la propensione dei cittadini italiani ad utilizzare il cashless, ma restano criticità, soprattutto legate al timore di frodi. Per analizzare la variazione della percezione dei cittadini, sono stati analizzati i loro  comportamenti attraverso un sondaggio. Oltre 7 italiani su 10 vorrebbero utilizzare di più strumenti di pagamento cashless (72,8%), in aumento di 13,1 punti percentuali rispetto alla stessa ricerca del 2020.

Percentuale di risposte alla domanda "Qual è la modalità di pagamento che preferirebbe utilizzare di più?" (valori percentuali), survey 2020 e survey 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti dei risultati della survey della Community Cashless Society ai cittadini italiani, 2022.
Percentuale di risposte alla domanda "Qual è la modalità di pagamento che preferirebbe utilizzare di più?" (valori percentuali), survey 2020 e survey 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti dei risultati della survey della Community Cashless Society ai cittadini italiani, 2022. 
Non è aumentata solo la preferenza, ma anche l’utilizzo. Nel 2021, infatti, il 57% degli italiani intervistati ha aumentato l’utilizzo dei pagamenti cashless rispetto al 2020, contro il 37,8% che ha dichiarato di averlo diminuito.  Anche nel 2021, il timore di frodi rimane il principale ostacolo alla diffusione del cashless. 

Quello che gli italiani pensano delle azioni del governo Cashback e Lotteria degli Scontrini

Negli ultimi 3 anni si è ridotta la percentuale di cittadini italiani che esprime un giudizio positivo sulle azioni del governo per promuovere la transizione cashless, mentre Cashback e Lotteria degli Scontrini hanno spinto ad un aumento dei pagamenti elettronici e dei consumi. Nella survey 2022, circa 1 italiano su 2 (il 50,2%) ha giudicato positivamente l’azione del Governo per favorire i pagamenti elettronici. Ma la quota raggiungeva il 69,3% nella survey 2020 e il 57,9% nella survey 2021. 

Percentuale di risposte alla domanda «Come giudica l’azione del Governo nei confronti della lotta all’evasione e al sommerso e all’incentivazione dei pagamenti elettronici?» (scala crescente da 1 = negativa a 10 = positiva, valori medi), survey 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti dei risultati della survey della Community Cashless Society ai cittadini italiani, 2022.
Percentuale di risposte alla domanda «Come giudica l’azione del Governo nei confronti della lotta all’evasione e al sommerso e all’incentivazione dei pagamenti elettronici?» (scala crescente da 1 = negativa a 10 = positiva, valori medi), survey 2022. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti dei risultati della survey della Community Cashless Society ai cittadini italiani, 2022. 
Le due principali misure del piano “Italia Cashless” previste dal governo sono state il Cashback e la Lotteria degli Scontrini. Sul Cashback la ricerca ha potuto cogliere la valutazione dei cittadini sull’intera durata della misura (dicembre 2020 e primo semestre 2021). Il 78% degli italiani ha dichiarato che lo strumento li ha spinti a un maggior utilizzo dei pagamenti digitali e il 37% dei cittadini dichiara che il Cashback ha avuto un impatto positivo sui consumi. Il Cashback rimane comunque una misura molto dibattuta. Il 42,7% degli italiani si è dichiarato contrario alla sua sospensione mentre il 36,2% è favorevole. Ma più di 1/5 degli italiani (21,1%) non ha una posizione netta.

La Lotteria degli Scontrini invece ha riscontrato una partecipazione più ridotta: solo un terzo (33,2%) degli italiani che
ha partecipato al sondaggio ha usufruito della misura. La prima ragione è lo scarso interesse (47,9%), seguita dalla poca chiarezza nel processo di registrazione e di utilizzo (30,2%) e dalla scomodità nel mostrare e registrare il
codice (25,9%). Come motivazione emerge anche la scarsa disponibilità degli esercenti (23,2%). Questi risultati sono in linea con i primi dati rilasciati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Alla fine del 2021, a fronte di 5,9 milioni di codici lotteria rilasciati a 4,7 milioni di utenti, gli esercenti che hanno trasmesso i dati della lotteria sono stati solo il 26,8% del totale.

L'infografica sul ruolo del Pnrr

The European House – Ambrosetti ha identificato 4 aree di intervento del Pnrr che potrebbero avere effetti a cascata sui pagamenti elettronici, evidenziando per ciascuna di esse il numero di transazioni cashless e il valore transato cashless generabile dall’investimento previsto: la digitalizzazione della pubblica amministrazione; la digitalizzazione del turismo; il rinnovo  delle flotte del trasporto pubblico locale; la digitalizzazione della sanità.  

Numero di transazioni aggiuntive e valore transato aggiuntivo generabili da una maggioredigitalizzazione dei pagamenti nelle 4 aree di intervento individuate dalla Community Cashless Society.Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su fonti varie, 2022. (*) Circa 3,6 miliardi. (**)251,3 miliardi di Euro.
Numero di transazioni aggiuntive e valore transato aggiuntivo generabili da una maggiore
digitalizzazione dei pagamenti nelle 4 aree di intervento individuate dalla Community Cashless Society.
Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su fonti varie, 2022. (*) Circa 3,6 miliardi. (**)
251,3 miliardi di Euro. 

 

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