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The European house Ambrosetti

Il successo del Piano Mattei e il futuro energetico europeo passano dal Sud Italia

Il successo del Piano Mattei e il futuro energetico europeo passano dal Sud Italia
(ansa )

Gli accordi in ambito energetico tra Italia e Algeria, siglati negli scorsi giorni dai governi dei due Paesi segnano un doppio punto di svolta. Il primo è maggiormente concreto e alla portata: il raggiungimento degli obiettivi nazionali di sicurezza negli approvvigionamenti energetici. Il secondo, rendere l’Italia vero protagonista nella Regione euro-mediterranea, appartiene ad una dimensione maggiormente strategica e di medio periodo. Entrambi assegnano al Sud del nostro Paese un ruolo chiave.

Gli accordi siglati ad Algeri sono infatti solo un tassello, pur fondamentale, di un piano – denominato “Piano Mattei” – esplicitamente finalizzato a creare un modello collaborativo e “non predatorio” con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, svincolando l’Italia dalla dipendenza dalle importazioni di gas russo. Si consideri che già oggi l’Algeria ha sostituito la Russia come principale fornitore di gas naturale all’Italia.

Le 5 intese sottoscritte questa settimana ad Algeri vedono protagonisti anche i tessuti industriali dei due Paesi, come testimoniato dalle dichiarazioni congiunte e dall’accordo siglato dal presidente di Confindustria Bonomi con il CREA algerino per perseguire uno sviluppo industriale condiviso. L’obiettivo è quello di rafforzare le relazioni bilaterali in ambito socioeconomico.

Questa strategia, spostando il baricentro energetico del continente da Est verso Sud e restituendo centralità al Mediterraneo, vuole fare dell’Italia, entro i prossimi 5 anni, l’hub energetico di collegamento dei flussi energetici dal Nordafrica verso l’Europa. Ciò aumenterà il peso geopolitico del nostro Paese, di fatto, sin qui, mai davvero rilevante nelle questioni energetiche internazionali. Al tempo stesso porrà l’Italia al centro degli investimenti nazionali e internazionali nella regione, necessari per far fronte alle trasformazioni nella domanda e nell’offerta che il settore è destinato a sperimentare nel medio periodo. Si pensi alla sempre maggior necessità, anche per i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, di sostituire le fonti tradizionali con le rinnovabili e di integrare idrogeno e gas di sintesi nelle pipeline.

Sotto il profilo degli investimenti, con l’obiettivo di incrementare i flussi energetici dall’Algeria verso l’Italia, è già in discussione il miglioramento della capacità delle infrastrutture di trasporto esistenti e della capacità di produzione del gas naturale liquefatto (GNL), la realizzazione di un nuovo gasdotto per l’idrogeno e di un cavo elettrico sottomarino. Dal punto di vista infrastrutturale, infatti, per ottenere il ruolo di hub energetico Mediterraneo, l’Italia ha bisogno di agire in maniera tempestiva per far rispondere alle attuali “strozzature” nella catena di trasporto dell’energia dall’Algeria verso l’Europa.

L’aumento delle importazioni di gas e il potenziamento delle infrastrutture energetiche non saranno però sufficienti a consegnare all’Italia una nuova posizione di regione-cerniera per garantire i flussi di energia dal Nordafrica verso i Paesi europei. Per raggiungere questo obiettivo un contributo fondamentale dovrà arrivare dallo sviluppo delle Regioni del Sud Italia. Per la loro posizione e per l’attuale configurazione delle pipeline sono, infatti, proprio le Regioni del Sud, già particolarmente dotate sotto il profilo della capacità di raffinazione e della disponibilità di fonti rinnovabili, che potranno assumere quel ruolo di piattaforma energetica continentale, connettendo le due sponde nel Mediterraneo. È il Sud Italia che dovrà farsi trovare pronto a ricevere gli investimenti connessi a questa strategia, in sinergia con il tessuto industriale e produttivo, con lo sviluppo del tessuto imprenditoriale connesso alla gestione delle ZES e all’attrazione di investimenti, alla messa a sistema del sistema portuale e della rete dei trasporti.

Perché ciò avvenga occorre da subito ragionare in ottica strategica, ponendo particolare attenzione alle sinergie con l’estero e con gli altri Paesi del Mediterraneo, allo sviluppo territoriale condiviso tra comunità e all’attivazione del tessuto produttivo e imprenditoriale. Una nuova visione di Sud Italia deve animare questo sforzo, una visione che veda la regione non più come fanalino di coda d’Europa e area svantaggiata nella costante competizione con il Nord, ma che riassegni a questi territori un ruolo da protagonista, punto di raccordo tra i paesi della sponda sud e della sponda nord del bacino del Mediterraneo – sempre più importante sotto il profilo economico e strategico – a beneficio dell’intero Paese.

Sono proprio questi gli obiettivi e la visione che animano iniziative di confronto e riflessione su scala internazionale come “Verso Sud: La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo”, lanciata nel 2022 da The European House – Ambrosetti insieme al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale e con il supporto di Agenzia per la Coesione Territoriale, Gruppo Adler, Gruppo FS Italiane, Gruppo MSC, Intesa Sanpaolo, Mediocredito Centrale e che il 19 e 20 maggio 2023 tornerà ad animare il dibattito tra i Governi del Mediterraneo Allargato. I risultati della prima edizione assegnavano al Sud Italia un duplice ruolo nei futuri assetti energetici europei: da un lato assicurare l’approvvigionamento di fonti energetiche garantendo un flusso continuo dai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, dall’altro porsi come capofila in Europa della transizione energetica grazie all’elevata presenza di fonti energetiche rinnovabili e competenze tecnologico/scientifiche in materia.

Entrambi gli obiettivi sono allineati e sinergici rispetto al Piano Mattei lanciato dal Governo e ricordano come, nella partita energetica, i territori dovranno inevitabilmente tornare a giocare un ruolo da protagonisti, a partire da quelli già oggi meglio posizionati e imprescindibili nello scacchiere energetico mediterraneo.


 

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