Krell75's Reviews > La casa sull'abisso

Ed ecco un esempio perfetto di weird, dove si mescola horror, gotico, fantastico e fantascienza con aspetti originali. Si esplora l' immaginifico e si percepisce la totale libertà di espressione dello scrittore, senza barriere di genere. Un racconto figlio del suo tempo.

Hodgson, insieme a Poe e Lord Dunsany, è stato tra le molte influenze e fonte di ispirazione di Lovecraft, lo notiamo sotto molti aspetti già in questo racconto. Abbiamo, guarda caso, un manoscritto ritrovato che narra degli strani accadimenti circa il rudere di una vetusta villa irlandese. Uso dello pseudobiblium.

Dove HPL utilizza il sogno per penetrare i reami al di là dello spazio e del tempo, Hodgson utilizza un luogo fisico, una vecchia casa, fulcro di congiunzione di forze cosmiche malevoli, che permette di penetrare il piano astrale e viaggiare senza corpo tra lo spazio e il tempo.
E così ci troviamo su pianeti sconosciuti nei bui recessi dell'universo, dove divinità mostruse attendono, oppure, superare le barriere fisiche e percepire il trascorrere degli eoni, osservare la morte delle stelle e la nascita di nebulose oscure.
Il protagonista si rende conto di essere assolutamente limitato nel poter comprendere ciò che vede, altra caratteristica riscontrabile nella filosofia lovecraftiana.

"Che cosa significa tutto ciò? Non riuscivo a dare una risposta nemmeno dal profondo della mia immaginazione."

La soluzione, quindi, è al di là di qualsiasi possibilità di concezione da parte della limitata mente umana.
Troviamo anche un richiamo ai miti antichi e perduti:

"Divinità. C'era dunque, dopotutto, qualcosa nei vecchi culti pagani qualcosa di più della semplice divinizzazione di uomini animali ed elementi. Quel pensiero mi attanagliò.".

Sono tutte caratteristiche che ritroviamo nei racconti del Solitario di Providence.

La prima parte del romanzo narra delle terribili presenze ibride scaturite dall' Abisso sotto la Casa, si percepisce angoscia e paura, tipico del gotico e dell' horror. Nella seconda parte però Hodgson si perde in una lunga sequenza di eventi astronomici e temporali che deragliano dal tema, si dilungano e non aggiungono molto al racconto, anzi, sembrano del tutto estranei all'insondabile, etereo mondo presentato nella prima parte e che meritava forse un maggiore approfondimento.

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And here is a perfect example of weird, where horror, gothic, fantasy and science fiction mixes with original aspects. The imaginative is explored and the writer's total freedom of expression is perceived, without literary genre barriers. A story born from his time.

Hodgson, together with Poe and Lord Dunsany, was among Lovecraft's many influences and sources of inspiration, we can see it in many aspects already in this story. We have, coincidentally, a discovered manuscript that tells of strange events surrounding the ruins of an ancient Irish mansion. Pseudobiblium.

Where HPL uses dreams to penetrate the realms beyond space and time, Hodgson uses a physical place, an old house, the fulcrum of conjunction of malevolent cosmic forces, which allows one to penetrate the astral plane and travel bodiless between space and time.
And so we find ourselves on unknown planets in the dark recesses of the universe, where monstrous deities await, or overcome physical barriers and sense the passing of the eons. See the death of stars and the birth of dark nebulae.
The main character realizes that he is absolutely limited in being able to understand what he sees, another characteristic found in Lovecraftian philosophy.

"What does all this mean? I couldn't give an answer even from the depths of my imagination."

The solution is beyond any conception of the limited human mind.
We also find a reference to ancient and lost myths:

"Divinity. There was therefore, after all, something in the old pagan cults, something more than the simple deification of men, animals and elements. That thought gripped me.".

All characteristics that we find in the stories of the Providence Solitaire.

The first part of the novel tells of the terrible hybrid presences that emerged from the Abyss under the House, one perceives anguish and fear, typical of Gothic and horror. In the second part, however, Hodgson gets lost in a long sequence of astronomical and cosmic events that derail from the theme, dwell and do not add much to the story, on the contrary, they seem completely extraneous to the unfathomable, ethereal world presented in the first part and which perhaps deserved greater depth.