Fare da mentore

Osservando i miei undici anni di carriera nel settore web, sono giunto alla conclusione che devo la maggior parte del mio successo a due persone dei miei inizi: Holly e Rebecca. Entrambe erano supervisori, ma, cosa più importante, entrambe erano mentori. Non sarei dove sono oggi senza il loro mentoring. A tre anni dall’inizio della mia carriera ho ottenuto una promozione e sono diventato anche io un supervisore. Era così eccitante essere nella posizione di fare da mentore ad altri e poter restituire qualcosa alla community! Avevo solo una domanda: come diavolo lo faccio?

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Il mentoring ha sempre fatto parte del settore web. Uno dei primi consigli per i professionisti del web è quello di trovarsi un mentore, e molti professionisti esperti in Internet sono dove sono oggi grazie ai loro mentori. Penso che la maggior parte di noi sarebbe d’accordo sul fatto che il fare da mentore agli altri sia una cosa fantastica. Ma come si comincia a fare da mentore? Come assicuri una buona mentorship? Come trovate persone a cui fare da mentore? In breve, come si fa?

La verità che ho appreso è che chiunque con esperienza professionale ha qualcosa da offrire ai principianti o agli aspiranti professionisti del web. Non dovete essere un dirigente o uno speaker a livello internazionale per essere un buon mentore: potete iniziare oggi e probabilmente è più facile di quanto pensiate. Dovete solo essere presenti, positivi, pazienti e produttivi.

Trovare opportunità#section1

Non è necessario essere un supervisore per essere un mentore, ma se non lo siete, trovare qualcuno a cui fare da mentore può essere intimidatorio. Potete rendere molto più semplice questo processo mettendo in conto delle cose e cercando nei punti giusti.

Prima di cercare una persona a cui fare da mentore, è necessario disporre di una competenza dimostrabile da offrire loro. Assicuratevi che il vostro sito web o il vostro portfolio personale siano aggiornati. Provate a costruire un seguito professionale su Twitter o Medium per dimostrare la vostra esperienza. Rispondete ad alcune domande su StackOverflow o su un altro forum, oppure scrivete dei tutorial. Tutto ciò vi aiuterà nella vostra carriera e, se fatte bene, potranno essere di per sé delle opportunità di mentorship.

I luoghi di lavoro solitamente hanno bisogno di opportunità di mentoring. Se siete manager o avete un senior nel titolo, ci si aspetta che facciate da guida, ma anche se non lo siete, c’è sempre bisogno di mostrare la via a nuovi impiegati o a quelli più giovani. Assicuratevi di controllare prima con il vostro supervisore, ma di solito c’è un forte bisogno di mentori entusiasti e esperti.

Anche al di fuori del lavoro, le opportunità di fare da mentore abbondano. Se siete esperti e avete successo nel vostro campo, potete parlare con le università locali (o addirittura con le scuole superiori) della possibilità di condividere la vostra esperienza con degli studenti interessati. Anche i gruppi dei meetup sono un ottimo posto per incontrare persone in cerca di un mentore esperto. Anche se la vostra zona è completamente priva di altri nello stesso campo, internet non lo è. Navigate tra i forum e gli user group online: non ci vorrà molto tempo per trovare qualcuno in cerca di un mentore.

Siate presenti#section2

Qualche tempo fa, ho stampato dei biglietti da visita personali. Non stavo cercando lavoro. Incontro un sacco di persone nuove al settore web a cui farebbe comodo qualcuno che risponda ad alcune domande o che fornisca loro un feedback. Ho dato via circa venti biglietti da visita ad amici, colleghi e sconosciuti ben disposti con la spiegazione che avrei risposto alle loro domande o rivisto i loro progetti. Volete indovinare quanti hanno usato il biglietto da visita per contattarmi?

ZZero. Questo è il numero delle persone che mi hanno contatto per un feedback. La ragione? Proprio come è difficile rimanere in contatto con gli amici che si trasferiscono, così è difficile chiedere un feedback a qualcuno che non sembra disponibile. La gente non ci pensa, o si sente a disagio all’idea di disturbarvi oppure si ritrovano impegnati… Qualunque sia la ragione, è molto più difficile contattare qualcuno che non è presente.

Essere presenti significa creare opportunità di interazione significativa. Questo non significa solo essere vicini, ma ne è una parte importante. Se il vostro compito implica fare da mentore a qualcuno, sedersi accanto a loro lo renderà molto più facile. Se state cercando di fare da mentore a qualcuno al di fuori del lavoro, farsi sentire di tanto in tanto funzionerà a meraviglia. Il pranzo e il caffè sono incredibili catalizzatori per il mentoring. Una connessione personale (come una telefonata o un’e-mail) farà molto di più di una cosa impersonale impersonale (come i miei biglietti da visita).

Ma anche se sedete accanto a loro, se siete sopraffatti dagli altri aspetti della vostra vita, avrete gli stessi problemi. Mostrandovi troppo occupati, anche se state cercando di non dirglielo, bloccherete rapidamente le opportunità di mentoring. Dei modi sicuri in cui farlo sono parlare di quanto siete stressati o occupati, indossare costantemente le cuffie e posticipare le domande di qualcuno. Assicuratevi di dipingervi come disponibili e interessati a ciò che hanno da chiedervi.

La richiesta di mentoring è difficile. Le persone non amano ammettere di non sapere qualcosa e non vogliono sentirsi debitori o imporsi agli altri. La richiesta di mentoring innesca queste ansie. Questo è il motivo per cui ci sono così poche persone che chiedono di avere un mentore, anche se ce ne sono così tante che lo cercano. Prendendo delle misure per alleviare queste ansie, come rassicurarle che stanno facendo bene e mostrando loro che siete felici di aiutarli, rende molto più facile per le altre persone venire da voi.

Se siete seri riguardo al mentoring, prendere l’iniziativa di programmare un check-in o una revisione migliorerà notevolmente la relazione. La parola chiave è intenzione. Un buon mentoring non avviene per caso: ci vuole azione da parte vostra perché accada. Se pensate che la pianificazione di un incontro non sarebbe appropriato, prendete le loro informazioni di contatto e inviategli una e-mail veloce o un messaggio. Questo permetterà loro di parlare liberamente di ciò che sta succedendo nella loro vita e nel loro lavoro.

Se le persone a cui fate da mentore non credono di essere importanti per voi, non si apriranno mai e non chiederanno aiuto. Essere presenti mostra loro che vi interessano e questo richiede un’azione intenzionale da parte vostra. Spesso il mentoring non capita senza questo. Fare delle mosse per essere presente nelle vite degli altri è solitamente un prerequisito per il mentoring.

Siate positivi#section3

Il mentoring consiste nel rendere possibili dei cambiamenti in positivo nella persona a cui fate da mentore. Mentre questo può essere fatto in molti modi, in genere inizia con convinzione o ispirazione. Convincere è molto logico e si basa sul presente: come dovreste pensare? Ispirare è più emotivo e si basa sul futuro: cosa potreste diventare? Mentre entrambi sono importanti, l’ispirazione è di solito il modo più efficace per produrre il cambiamento: le persone non cambiano a meno che non vogliano, non importa quanto sia logico l’argomento.

L’ispirazione richiede un esito positivo su cui concentrarsi, un obiettivo finale che sia abbastanza stuzzicante per influenzare qualcuno sul suo percorso attuale. Ciò può essere concreto, come un lavoro migliore, o astratto, come migliori capacità relazionali, ma è sempre qualcosa che la persona a cui fate da mentore vuole per il suo futuro.

Qui sta l’inghippo: l’ispirazione non è sempre qualcosa che un allievo porta nel in un rapporto di mentoring. Un mentore inesperto può non avere idea di quello che vogliono per il loro futuro, o può avere una visione molto distorta di ciò che è possibile. A volte sta al mentore proiettare una visione e mostrare all’allievo ciò che lui o lei non può nemmeno credere sia raggiungibile. Ciò può accadere solo quando si sottolinea il potenziale anziché i problemi, e inizia con la positività.

Si dice che l’attitudine sia contagiosa. C’è effettivamente della scienza dietro a questa affermazione. Quando parliamo a qualcuno che percepiamo come simile, è molto comune imitarlo inconsciamente: particolarmente la loro postura, il loro comportamento, i pattern del linguaggio e le loro maniere. E siamo bravi a scegliere in base a un sentimento. Uno studio ha mostrato che anche le vocalizzazioni non verbali, come “hmm”, comunicano emozioni positive o negative ed evocano risposte negli altri.

Gli atteggiamenti sono contagiosi perché li comunichiamo e le persone li riflettono senza nemmeno provarci. Potete trasmettere il vostro sentimento alle persone a cui fate da mentore ed esse sceglieranno in base a quello e rifletteranno a voi quello che state provando, anche se non intendete comunicarlo. Quindi, se non vi concentrate su quello che ispira i vostri “mentee” con il vostro atteggiamento e le vostre azioni, c’è una buona chance che non lo faranno nemmeno loro, anche se le vostre parole dicono il contrario.

Ispirare non vuol dire ignorare il negativo: significa inquatrare il negativo in un positivo più grande. Invece di dire “Dovete passare meno tempo a lavorare su soluzioni ultra-complicate“, potete dire “Puoi essere più efficiente e dare più valore ai tuoi clienti se lavori alla semplificazione del tuo approccio”. La richiesta è equivalente, ma l’obiettivo è molto più grande. Offrire un esito positivo è molto più motivante che affermare il negativo immediato, anche se il risultato inteso è lo stesso.

Celebrare le vittorie insieme è un altro ottimo modo per concentrarsi sul positivo. Spuntare i grandi obiettivi è fantastico ma succede così poco frequentemente che non ci si può fare affidamento per sostenere la motivazione. Celebrare le mileston può offrire un incoraggiamento davvero necessario lungo il percorso. Se un junior developer lavora per essere in grado di scrivere codice per un intero sito, impostare la validazione di una form è una milestone importante. Se un designer sta lavorando epr diventare creative director, avere un collaboratore che chiede il loro feedback può essere una grande conquista. Non dovete preparare loro una torta, ma semplicemente riconoscere ed elogiare queste piccole vittore può essere di enorme aiuto lungo il percorso che porta a un futuro più forte.

Siate pazienti#section4

All’inizio del mio rapporto di mentoring con Rebecca, mi sottolineava l’importanza di essere più organizzato. Vorrei averla ascoltata e aver cambiato completamente la mia vita basandomi su quel feedback, ma, onestamente, non l’ho fatto. Continuavano a saltar fuori cose urgenti ed era più semplice continuare a gestirle in un modo che mi faceva sentire a mio agio. Rebecca non mi ha mai imposto di cambiare: voleva che fosse una mia decisione. Alla fine, ho scoperto che i miei metodi erano fallimentari e, indovinate un po’, avevo bisogno di essere più organizzato. Se avessi ascoltato Rebecca quando mi ha dato per la prima volta quel consiglio, sarei migliorato molto più rapidamente.

Come mentore, questo tipo di cose accade di continuo. A volte il cambiamento avviene lentamente mentre altre volte non avviene mai. Cosa sta succedendo? La persona a cui fate da mentore è venuta da voi perché voleva migliorare, quindi perché fa resistenza al cambiamento?

Lo speaker motivazionale Tony Robbins una volta ha detto: “Il cambiamento avviene quando il dolore di rimanere uguali è più grande del dolore del cambiamento.“ Come mentore, dovrete avere una chiara visione del dolore di rimanere uguali delle persone a cui fate da mentore. Il vostro mentee avrà una visione intima del suo dolore di cambiare. Non presumente mai che entrambre abbiate una chiara comprensione di entrambe i pezzi dell’informazione.

Se siete fortunati, il vostro mentee verrà da voi dopo aver deciso di voler cambiare, ma molto spesso non saprà com’è il cambiamento finché non lavorerete con lui per un po’. Il vostro mantee potrebbe in realtà essere shockato da qunto sia diverso il cambiamento rispetto alle sue aspettative. Potreste dover mostrare al vostro mentee il valore del cambiamento mentre smontate le sue ansie.

Anche quando si ha l’impulso di cambiare, ci saranno dei momenti in cui sembrarà più un ghiacciaio che un fiume che scorre. Il vostro mentee potrà fare degli errori: a volte gli stessi più e più volte. Potrebbero fare resistenza al cambiamento con un atteggiamento arrogante o cocciuto. Potrebbero impedirlo non riuscendo a rispondere o non cogliendo delle buone opportunità. Questa situazione può essere un’agonia da guardare per il mentore.

C’è una storia riguardante un viaggiatore che è andato a far visita a un uomo particolarmente saggio per chiedergli cosa l’ha reso così più intelligente dell’uomo medio. Egli rispose: “Ho fatto 10000 errori”. Il viaggiatore, perplesso, chiese in che modo questo fosse diverso rispetto all’uomo medio. L’uomo saggio rispose: “L’uomo medio fa 10 errori ripetendoli 1000 volte ciascuno”.

Il vostro lavoro non consiste nell’impedire che il vostro mentee faccia errori, ma di impedirgli di ripetere lo stesso errore più e più volte. Ci saranno dei momenti in cui vorrete correggere ogni loro mossa. Ci saranno volte in cui vorrete rinunciare. Ci saranno volte in cui vorrete dire loro che non stanno imparando. Resistete. Se il vostro mentee è aperto al cambiamento e sta facendo dei progressi, permettergli di fallire e di apprendere le loro lezioni può essere una parte importante del processo di apprendimento. Fintanto che il vostro mentee fa nuovi errori e non ripete sempre gli stessi, c’è un progresso in corso.

Il vostro mentee potrebbe non essere pienamente cosciente del progresso che sta facendo. Potrebbe non vedere gli errori come un modo di progredire o potrebbero minimizzare quello che hanno realizzato. A volte, ci vuole solo qualcuno che è stato in giro per più tempo per identificare la crescita.

Il cambiamento può essere molto più lento di quanto non vogliate. Ci saranno volte in cui potrebbe sorprendervi muovendosi più veloce di quel che credevate. La cosa importante da ricordare è che il cambiamento di un’altra persona non avviene secondo i vostri programmi.

Una volta che il cambiamento comincia, starà a voi tenerlo in movimento verso un obiettivo significativo.

Siate produttivi#section5

I buoni sentimenti sono fantastici ma non significano null se non c’è miglioramento. Il vostro mentee deve lavorare verso obiettivi reali per un miglioramento nel mondo reale e questo non accadrà a meno che voi siate specifici. Un po’ di struttura aiuterà molto il vostro mentee ad avere successo e scoprirlo presto può creare una relazione o romperla.

Dovete avere un calendario e aderirvi strettamente. Se programmate a caso delle sessioni di mentoring, non avverranno su base regolare a sufficienza e alla fine non avverranno più. Se nessuna delle due parti ha nulla per una riunione, cancellatela, ma non siate sorpresi da quante piccole cose escono nelle sessioni regolari che non necessitano un meeting ad hoc. Inoltre, se state solo programmando delle sessioni quando ce n’è bisogno, ci sarà la tendenza a programmare delle sessioni solo quando qualcosa va storto. Quando succede, le sessioni di mentoring possono essere prese come una punizione.

La frequenza varierà in base a molti fattori: potrebbe essere settimanale o ogni trimestre e potrebbero volerci alcune sessioni per scoprirlo. La regola pratica è di cominciare con più frequenza. Se un mentee è a un punto in cui può lavorare indipendentemente e continuare a progredire bene, potete probabilmente cominciare a incontrarvi meno frequentemente.

Lavorate assieme al vostro mentee per definire un obiettivo. Perché il vostro mentee vuole miglioare? Un obiettivo può essere definito in maniera piuttosto vaga ma dovrebbe avere un risultato specifico legato alla carriera dell’individuo. Essere un buon designer è troppo vago, ma avere un portfolio eccellente pronto per un primo impiego potrebbe andare molto meglio. Essere un grande developer è altrettanto vago, ma essere un esperto in materia su una tecnologia di nicchia è molto più utile. Questo può cambiare, e probabilmente cambierà, man mano che voi e il vostro mentee imparate di più, ma alla fine vi darà una direzione in cui andare.

Una volta che l’obiettivo è stato definito, create degli obiettivi per stabilire delle milestone. Leggete cosa sono gli SMART goal e assicuratevi che il vostro mentee sappia come definirli. Ogni goal dovrebbe aiutare il vostro mentee a raggiungere il suo obiettivo e dovrebbe essere un singolo step misurabile. Se un goal non viene raggiunto in uno specifico time frame, non è la fine del mondo: impostatene semplicemente uno nuovo. Se i goal sono continuamente non raggiunti, potreste dover fare un discorso duro con il vostro mentee su quanto siano realistici i goal. Assicuratevi semplicemente che il vostro mentee si muova costantemente verso il suo obiettivo.

Fate un’agenda approssimativa per le vostre sessioni. Dovrebbe esserci della flessibilità per gli argomenti urgenti che saltano fuori, ma dovreste sapere in anticipo che argomenti volete discutere o cosa chiedere. L’agenda dovrebbe avere un senso per voi e per il vostro mentee, quindi probabilmente dovrete crearvi la vostra, ma eccone una che vi può essere utile per partire:

  1. Come ti senti?
  2. Cosa hai fatto?
  3. Come stai procedendo verso i tuoi goal?
  4. In che modo hai avuto successo?
  5. Cosa vuoi ottenere a breve?

Da ultimo, non dimenticatevi di scrivere tutto. Non importa quanto sia buona la vostra memoria: si perderanno delle cose tra le sessioni se non ve le scrivete. Fatevi degli appunti per ogni sessione della vostra agenda e rivedeteli prima della nuova sessione. Facendo così, ci sarà più consistenza tra le sessioni e spesso risolverete delle questioni che altrimenti passeranno inosservate.

Siate un mentore#section6

Ricordate, non dovete essere uno speaker famoso o un esperto rinomatto o addirittura al top della vostra carriera per essere un buon mentore: dovete solo essere in grado di articolare come siete arrivati dove siete oggi a qualcuno che non ci è ancora arrivato. Se volete farlo autenticamente essendo presenti, positivi, pazienti e produttivi, potete essere dei gran mentori oggi.

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